E' dal lontano 2013 che non si parla dell'avventura storica di 'Quelli del Cagnan'.
"Uno dei percorsi che venivano sviluppati riguardava Treviso e le ‘Rotte del Cagnan’.
Partendo dal centro storico di Treviso è possibile percorrere, in diverse direzioni, delle 'rotte' che portano a toccare i centri della Marca, ricchi di storia arte e cultura.
Borghi d’Europa ha voluto ricostruire le 'rotte', proponendo dei percorsi del gusto inediti.
Il Cenacolo 'Quelli del Cagnan' organizzò quindi la riscoperta di borghi e contrade, iniziando
da Contrada Sant’Agostino.
Dino Buzzati definì la città di Treviso “la Piccola Atene” perché nel periodo storico compreso
tra le due Guerre, Treviso accolse numerosi poeti e artisti : facendo riferimento a questa
espressione, i giornalisti e comunicatori dell’Associazione Internazionale Borghi Europei
del Gusto e dell’Altratavola proposero alcuni momenti di incontro e di informazione su questo
tema. L’iniziativa faceva parte del progetto “Percorsi d’Europa”, che si ispirava ai principi dell'
interculturalismo del Consiglio d'Europa e che riguardava l’Azione Le Contrade del Gusto,
dove veniva data voce ai Borghi meno conosciuti: in questo caso si tratta di valorizzare
il patrimonio culturale di Treviso, attraverso le storie dei protagonisti della scapigliatura
intellettuale del XX secolo; si tratta di un omaggio alla nostra identità più vera e autentica.
La prima tappa di questi stages era dedicata a QUELLI DEL CAGNAN (dal nome del
fiume di risorgiva che passa per il centro del capoluogo della Marca e che sfocia nel Sile),
ovvero la storia del 'roseo foglio' fondato da Remigio Forcolin, che fu ripreso da Franco
Batacchi jr., Mirco Trevisanello, Giorgio Dalla Barba e Neno Abiti e le iniziative irriverenti
degli intellettuali irregolari, e ancora Il Cagnan tra le due Guerre e la ripresa nel 1982
IL CAGNAN è stata un’esperienza densa di chiaroscuri e momenti esaltanti,
che pochi hanno raccontato raccontato, forse perché, come sempre, le voci 'altre' debbono arrangiarsi
e non hanno diritto di cittadinanza nella cultura ufficiale .
Sono state oltre 20 le tappe realizzate, dando voce ai protagonisti dei territori e allariscoperta di monumenti e ‘segni’ della storia.
Per esempio, nella prima tappa, era stata ‘raccontata’ la chiesa di Sant’Agostino, che apparteneva al vicino convento dei Chierici Regolari di Somasca. Fu uno di loro, padre Francesco Vecellio, a progettare questo elegante edificio verso la metà del XVIII secolo, che fu consacrato il 25 dicembre 1758. La chiesa divenne parrocchiale, e sede della scuola dei calzolai. "
Neno Abiti, uno dei 'veci' del Cagnan
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