Fossalta di Portogruaro è stata inserita nella rete internazionale dei Borghi d'Europa, per la singolare eredità storica che la contraddistingue : Villanova Santa Margherita ed Alvisopoli, due borghi di fondazione.
Alla presenza del nuovo Sindaco (a), i giornalisti hanno raccontato il senso di un percorso, che
collega molte realtà locali a livello europeo.
“Una città di fondazione è un insediamento urbano nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico. In genere, le città di fondazione sono costruite nella parte fondamentale, detta "nucleo di fondazione", tramite un intervento unitario realizzato in tempi brevi e con una precisa conformazione geometrica, spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali “
Fanno parte del progetto :
- I villaggi operai ottocenteschi e novecenteschi relativi a insediamenti industriali o minerari : Crespi d'Adda (BG-Lombardia),Villaggio Appiani (TV), Piazzola Città del Lavoro di Paolo Camerini (PD)
i nuovi insediamenti urbani fondati nel ventennio fascista, specie negli anni trenta ( Vigonza, le città di fondazione dell'Agro Pontino,il borgo littorio di Candiana)
le "città aziendali", o company towns, nate infatti come insediamenti a completamento delle infrastrutture produttive di una grande azienda ( Torviscosa, Tresigallo,Metanopoli, Villanova-Santa Margherita di Portogruaro, Alvisopoli,ecc. ).
I giornalisti hanno visitato poi le singole comunità, creando dei Percorsi del Gusto, ispirati al pensiero del grande giornalista Luigi Veronelli.
“Così a Fossalta di Portogruaro, non si poteva non incontrare l'enoteca Divino in Vino ( wine boutique) – ricorda Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa.
Già la storia del titolare è una storia nella storia : dopo aver esercitato l'arte della stampa, preso
dalla passione per il mondo del vino, ha deciso di dedicarsi (come si suol dire anima, corpo e …
tasche...), a questa impresa, davvero coraggiosa per un piccolo centro come Fossalta di Portogruaro.
Ma, si sa, le imprese affidate alla passione e alla competenza, diventano spesso dei luoghi del desiderio, degli 'indirizzi di gola' come era uso chiamarle Gino Veronelli.
Annota Fabio Pallavicini : “Il Divino in Vino è un locale elegante e fuori dagli schemi...grande selezione di vini,ottimi cicchetti alla veneziana e dei tramezzini a dir poco incredibili...staff preparato e simpatico!Inoltre funge anche da bottiglieria di classe visto il numero di ottime etichette che è possibile acquistare! Super consigliato!”
Non fatevi ingannare dal tono più che positivo : è semplicemente tutto vero !
Luca ha saputo far crescere una tana del gusto : “ se vi piace bere qualcosa di particolare, fatevi consigliare da Luca che vi propone ogni settimana delle vere chicche.... “
VERONELLIANA è il percorso che Borghi d'Europa dedica a Luigi Veronelli, con 10 tappe inserite nel progetto di collaborazione informativa con il Parlamento Europeo.
Divino in Vino sarà uno dei luoghi che ospiterà le degustazioni fino a dicembre 2025.
"Sono diversi anni – racconta Bruno Sganga, giornalista, già coordinatore delle iniziative editoriali del Maestro-,che Luigi Veronelli (Gino per chi aveva vera amicizia e confidenza con lui) ci ha lasciati ed una volta per tutte sia chiaro che siamo tutti debitori a Veronelli. Lo sono i consumatori a cui ha saputo raccontare “camminando la Terra” in modo esemplare ed unico, come i vari protagonisti del settore agroalimentare ed enogastronomico, verso questa figura leggendaria ed autentico uomo di cultura. Lo siamo tutti all’enogastronomo antesignano e moderno insieme, al giornalista polemico, al fine scrittore, all’editore coraggioso, al conduttore televisivo precursore del settore, oltre che al filosofo ed anarchico sui generis.
Ho vissuto quasi quindici anni a fianco dell’uomo Veronelli nel pieno degli anni più entusiasmanti: dalla sua “L’Etichetta” e le millanta sue Guide, in un ruolo che mi consentiva, soprattutto per amicizia e fiducia, tra marketing e redazione, viaggiando ovunque con lui, d’intervenire e conoscere ogni minimo particolare della sua vita professionale ed anche umana. Sorrido quando negli ultimi tempi leggo od ascolto di gente che lo cita, mette immagini con lui o sbandiera lettere, per evidenziare che “conosceva” Veronelli.., pur di poterlo citare e vantarsene. Ma Gino era cordiale ed aperto con tutti, come dimostrava nella sua “Corrispondenza pubblica e violata” a cui dedicava ore ed ore, pur quando lontano dalla sua dimora bergamasca. "
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