Nella mia ultima visita al Salumificio Spader, il Sig. Emanuele si lasciò sfuggire una frase: “Ma non ci occupiamo solo di maiali!”, che, a distanza di qualche giorno, mi ritornò in mente: è vero che con la parola salumi intendiamo semplicemente prodotti lavorati a base di carne, ma inevitabilmente si pensa a quella di maiale! Perciò quella frase mi incuriosì. Detto, fatto ripresi appuntamento per approfondire questo aspetto.
Recandomi in Azienda ebbi modo di constatare che, accanto a tanti prodotti di carne di maiale, come la Pancetta (tesa e stagionata o stufata), la Porchetta (arrosto o alla Trevigiana), il Prosciutto cotto (alla fiamma oltre che, come già visto, alla brace) e il Guanciale all’Amatriciana, prodotti certamente squisiti, ma che ci si poteva attendere in un Salumificio, ne esistevano altri come il Manzo all’inglese (alias Roastbeef) ed il Busto di Tacchino arrosto, che sinceramente non mi aspettavo.
Naturalmente non potevo non assaggiarli, iniziando dal tacchino con cui mi feci un ottimo panino. Lo trovai ottimo: privo di nervi e cotto a puntino, senza renderlo troppo asciutto. Emanuele mi spiegò che non si trattava del solito taglio della fesa, cioè dalla parte alta della coscia, ma che era proveniente dal disosso della corazza e da una attenta mondatura della polpa, lavorata poi con sistema artigianale e senza l’utilizzo di conservanti aggiunti.
A pranzo poi chiesi un assaggio di roastbeef: anche questo prodotto ottenne i miei complimenti. Si trattava di un taglio di carne saporita e tenerissima, perfettamente rosolata all’esterno, mentre cotta solo quel tanto che non emettesse sangue all’interno, quindi tenera e saporita. Di solito lo presento condito con l’aceto Balsamico, ma qui, giocando fuori casa, accettai volentieri della Salsa Vorchester.
Il Roastbeef di Spader
Avendo soddisfatto la mia curiosità (e non solo quella!) ringrazia e ritornai sotto le Due Torri.
Gianluigi Pagano
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