Il progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.
Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti.
L’Agenda 2030, firmata il 25 settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell'Onu, si suddivide il 17 Goals o SDGs (Sustainable Development Goals) al cui interno sono compresi 169 target. Nei fatti l'Agenda rappresenta il quadro di riferimento globale per lo sviluppo sostenibile da raggiungere attraverso l'impegno di tutti (istituzioni, privati e società civile) su cinque campi, o meglio dire 5 P dell'Agenda: Persone, Pace, Pianete, Prosperità e Partnership.
"Anche il settore dell'economia e della finanza – commenta Laura Panizutti, Consulente Finanziario e Patrimoniale-,sono impegnati nel raggiungimento degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile. Dalla firma dell'Agenda, l'Ue ha attivato, proprio sul settore finanziario, un ampio programma di riforma dei mercati anche attraverso l'istituzione, a dicembre 2016, di un gruppo di esperti (High Level Expert Group on Sustainable Finance - HLEG) il cui compito è quello di elaborare raccomandazioni funzionali allo sviluppo della finanza sostenibile. "
Nel marzo 2018, inoltre, la Commissione Europea ha pubblicato il Piano d'Azione per finanziare la crescita sostenibile (Action Plan on Financing Sustainable Growth) con l'obiettivo di sostenere e implementare gli investimenti sostenibili attraverso l'integrazione di criteri ambientali, sociali, e di governance (gli Esg).
Questi criteri sono i fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento. Originariamente erano declinati attraverso il concetto di "Triple Bottom Line" o anche noto anche come "Persone, Pianeta e Profitti" (PPP), principio secondo cui le aziende non dovrebbero finalizzare le proprie azioni ai soli profitti ma anche ad assicurare il miglioramento delle condizioni delle tre P.
Fondamentalmente si tratta delle basi per gli investimento sostenibili e responsabili (Sustainable and Responsible Investing, SRI), criterio per cui le imprese hanno maggiori possibilità di successo (in termini di profitti e rendimento) nel caso in cui generano valore comune, condiviso e, soprattutto sostenibile.
Ed è qui, dunque, che entra in gioco la finanza sostenibile. Secondo Consob, la FS "si pone l'obiettivo di creare valore nel lungo periodo, indirizzando i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore economico, ma siano al contempo utili alla società e non siano a carico del sistema ambientale".
Per ognuno degli SDGs, dunque, ci sono investimenti di finanza sostenibile in grado di sostenerne il raggiungimento degli obiettivi.
Negli ultimi anni il mercato della finanza sostenibile sta registrando una crescita significativa a livello mondiale e gli investimenti SRI si stanno gradualmente affermando, grazie alle molteplici opportunità offerte a investitori istituzionali e retail. Così come cresce il numero di operatori che integrano nelle strategie di investimento i criteri ESG.
Dal 2015 a oggi le attività gestite dai fondi d’investimento ESG sono aumentate a livello globale di oltre il 170 per cento. Dal gennaio all’ottobre del 2020 in Europa questa categoria di fondi ha registrato afflussi netti di risparmio per oltre 150 miliardi di euro, l’ottanta per cento in più rispetto all’analogo periodo del 2019. E secondo gli operatori la tendenza è destinata a proseguire.
Sulla base dei dati della Global Sustainable Investment Alliance, la crescita degli investimenti sostenibili e responsabili è stata del 34% in due anni (contro il 25,2% nel biennio precedente). La maggioranza degli investimenti si concentra in Europa, che rappresenta il 46% del mercato SRI globale. Seguono gli Usa con il 39%.
Secondo gli obiettivi della Commissione europea, la finanza sostenibile può contribuire ad attuare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici oltre che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
In base ai calcoli delle Nazioni Unite, l’attuazione dell’Agenda 2030 richiederà dai 5mila ai 7mila miliardi di dollari di investimenti annui. E la Commissione europea valuta che il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea per il 2030 richiederà fino a 260 miliardi di euro di nuovi investimenti annui nel prossimo decennio.
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