martedì 31 maggio 2022

A Padova, riprende il cammino di Borghi d'Europa


Nel 1989, il giornalista ed enogastronomo Luigi Veronelli interveniva a Padova al ristorante

Antico Brolo (allora ubicato in Prato della Valle), per tenere a battesimo con la rivista L'Etichetta

l'associazione L'Altratavola.

Presidente dell'associazione fin da quell'epoca il giornalista padovano Renzo Lupatin, che vuole riproporre oggi, all'interno del percorso informativo di Borghi d'Europa, le tappe più signficative di 'quella' storia. Storia che ebbe inizio con un inserto importante nella rivista diretta da Luigi Veronelli, 'Padova in cucina'.


Le iniziative di informazione si collegano al progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato dalla IAI – Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica.

Si parte da 'Padova in cucina' con i temi sulla carne equina . Giovanni Coppiello : la Storia nelle

storie, ricordando il primo ricettario sviluppato da Coppiello con la collaborazione del giornalista

enogastronomo Bruno Sganga , coordinatore di tutte le iniziative editoriali di Luigi Veronelli.




Da un altro tema caro a Veronelli , la guida delle buone cose, Borghi d'Europa prende lo spunto per realizzare un viaggio del gusto con l'Antico Forno. Le sei pasticcerie padovane del gruppo proporranno alcuni temi culturali della Città, nel corso di incontri stampa : in via dei Colli per collegare le dolci convinzioni veronelliane con la filosofia dell'Antico Forno ; in piazza Insurrezione per una riflessione sull'architetura razionalista del XX secolo ; in Piazza dei Signori per riflettere sulla vita delle piazze padovane e ricordare l'intervento di Borghi d'Europa al SottoSalone ; in piazza Mazzini per 'raccontare' il progetto di rigenerazione urbana Spiazziamo ; in via Altinate per ricostruire La Grande Guerra a Padova, con il Museo della Terza Armata ; a Santa Rita per conoscere la vita intensa di una Parrocchia irripetibile.





Ma vi sarà anche il tempo per ricordare la nascita della rivista La Vaca Mora, sulle ferrovie dimenticate ( un 'miracolo' vero, di Renzo Lupatin) e la continuazione del percorso sull'architettura razionalista del XX secolo a Vigonza, con Borgo rurale, il complesso di Piazza Zanella progettato negli anni Trenta del secolo scorso dall’Architetto Quirino De Giorgio.





 

martedì 24 maggio 2022

La Porchetta Grand Gourmet del Salumificio Da Pian a Le Vie dei Norcini


 



I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa, hanno proposto la degustazione della porchetta del Salumificio Da Pian, nel corso dell'incontro che si è tenuto alla Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto.


“La preparazione e la cottura – raccontano Maura e Luciano-, vengono eseguite sulla base del metodo praticato dai nostri avi nelle campagne venete; il procedimento tradizionale per riscoprire i sapori genuini delle terre di Treviso. “




La porchetta Grand Gourmet è preparata con cosce di suini provenienti esclusivamente da allevamenti italiani certificati, leggermente aromatizzata con un mix di sale, spezie ed erbe aromatiche, senza aggiunta di additivi e conservanti. Viene legata artigianalmente con spago e cotta lentamente in forno a basse temperature per 14/18 ore. Il profumo e il gusto molto delicati, tipici dell’arrosto e il colore marroncino chiaro, proprio della carne di maiale al naturale, sono le caratteristiche della porchetta trevigiana Da Pian, una specialità per i palati più raffinati.


“ Si tratta – osserva Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa -, di un prodotto artigianale

che ci fa scoprire la sua carne magra, grazie ad una significativa morbidezza e alla sua fragranza

al palato. Sensory Explorer ci suggerisce che a livello aromatico, sentori floreali di rosa si accompagnano al fruttato dei frutti rossi, prugne, noci e castagne, facendo da contorno all’importante famiglia del vegetale, nelle sue note di rosmarino, salvia, funghi, crauti, erba e fieno.

Una particolare importanza la ricopre anche lo speziato con i sentori di pepe e chiodi di garofano, che sul finale lasciano il posto al tostato, con malto e pietra focaia. “


I prodotti di un tempo sono realizzati con le più moderne tecniche di trasformazione per restituire i sapori originali con un livello di qualità elevato, per offrire a tutti i consumatori il gusto della genuinità. Nel moderno stabilimento funzionale e tecnologicamente avanzato si svolge tutta la filiera produttiva sottoposta a continui e rigorosi controlli igienici e di qualità in ogni sua fase.






lunedì 16 maggio 2022

 

Qualità Vo Cercando

Giovanni Coppiello: la Storia nelle storie





Quando si parla di Giovanni Coppiello si parla di una lunga storia fatta di passione e ragione.

Passione per il proprio lavoro. Passione per selezionare i tagli migliori di carne equina scegliendo personalmente quelli di prima scelta di puledro o di cavallo adulto. È la ricerca costante della qualità e della genuinità che rende così buoni i suoi prodotti da farne innamorare coloro che li assaggiano.”

Giovanni Coppiello nasce nel 1939 e dopo disparate attività lavo-rative praticate in gio-vane età, avvia una piccola macelleria equina.

Tra il 1993 e il 1996 avvengono due grandi trasformazioni: da pic-cola macelleria si trasforma in azienda specializzata nella produzione di carni equine.

Coppiello diventa un'importante azienda industriale con moderni e innovativi impianti di asciugamento.

L’ultimo e il più importante ampliamento è un investimento in 3.600 metri quadri di locali adibiti alle lavorazioni e al confezionamento dei prodotti, conseguendo la certificazione per lo standard IFS (International Food Standard).

Nel 2020 Coppiello diventa macelleria gourmet e viene registrato il marchio PADUELLO: l'impasto macinato, sano e genuino, come lo facevano le nonne. Rappresenta l’ingrediente principale di molti prodotti che trovate nella macelleria Coppiello.

Ma se questo è il percorso storico, ancor di più si può raccontare del percorso comunicativo e qualitativo.



Luigi Veronelli incontra Giovanni Coppiello

Nel 1989 il giornalista padovano Renzo Lupatin organizza l'intervento dell'enogastronomo, scrittore e giornalista Luigi Veronelli a Padova.

Le giornate di informazione vengono denominate “Padova in cucina” e vengono realizzate in collaborazione e sotto il patrocinio del Comune di Padova.

Due i momenti da ricordare: l'incontro a convivio a Busa di Vigonza, al Ristorante Il Tunnel, con un menù interamente in-terpretato con le carni di Giovanni Coppiello e l'appuntamento al Ristorante Antico Brolo e la nascita della Associazione L'Altra-tavola.

In quella occasione Coppiello realizza con il supporto del giornalista enogastronomo Bruno Sanga (coordinatore editoriale di tutte le iniziative di Luigi Veronelli), un prezioso ricettario sulle carni equine.

La rivista l'Etichetta, diretta da Luigi Veronelli, dedica all'evento un importante inserto, “Padova in Cucina”.



La campagna di informazione de L'Altratavola

Nel 2012 l'Associazione L'Altratavola, nel quadro del progetto europeo “Fuori dal Coro!”, promuove una campagna di informazione sulla carne equina, in collaborazione con l'azienda di Giovanni Coppiello di Vigonza.

Cuochi, ristoratori e macellai creeranno un vero e proprio ricettario inedito, che viene pubblicato e diffuso tramite riviste nazionali del settore enogastronomico. La trasmissione televisiva l'Italia del gusto ha dedicato due puntate alle video ricette.



Coppiello a sostegno delle iniziative europee per il proprio territorio

Nel dicembre del 2016 il Comune di Forlì e la presidenza dell’associazione della Rotta Culturale Europea Atrium erano stati tra gli invitati dalla Rete dei Borghi Europei del Gusto alle giornate d’informazione di Borghi d’Europa. Oltre a Forlì, tra le istituzioni romagnole invitate, vi fu anche il Comune di Predappio. Tra le proposte emerse nella Rete dei Borghi Europei del Gusto, vi è stata quella del Veneto, che ha suggerito quale nuovo socio di Atrium (Itinerario culturale ATRIUM - Architettura dei regimi totalitari del XX secolo in Europa), il Comune di Vigonza, con il borgo rurale progettato dall’architetto Quirino De Giorgio, uno dei massimi esponenti del movimento futurista.

In questa occasione i momenti di convivialità hanno valorizzato le eccellenze di casa Coppiello, che ha partecipato anche e soprattutto a sostegno della candidatura internazionale del territorio in cui vive e lavora.



Coppiello e la sostenibilità: il progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura – Un grande riconoscimento

Trieste era stata scelta per l’organizzazione di ESOF 2020, la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica.

La manifestazione si era svolta a Trieste dal 2 al 6 settembre. La candidatura era stata proposta dalla Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze.

ESOF (EuroScience Open Forum) è un marchio di EuroScience, Your Voice on Research in Europe, Associazione non-profit tra ricercatori. L’ESOF si tiene ogni 2 anni: Trieste segue Stoccolma (2004), Monaco di Baviera (2006), Barcellona (2008), Torino (2010), Dublino (2012), Copenaghen (2014), Manchester (2016) e Tolosa (2018).

La rete internazionale Borghi d'Europa, nel quadro del progetto “L'Europa delle Scienze e della Cultura”, patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica), aveva proposto un percorso informativo sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare.

I Paesi inclusi nel progetto erano: Italia, Croazia, Slovenia, Austria, Svizzera, Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina, Grecia, Serbia e San Marino.

Le Regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Marche, Abruzzo, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Con Ufficio Stampa: a Milano

In particolare Borghi d'Europa aveva sviluppato i temi della sostenibilità nella filiera agroalimen-tare. Per il settore delle carni equine l'unica azienda partner d'informazione è stata l'azienda Coppiello, con un intervento nella sede del Porto Vecchio di Trieste, all'incontro con la stampa internazionale.

Una occasione che ha vieppiù confermato la sua vocazione ai progetti culturali e l'impegno per una informazione onesta e veritiera nei confronti dei consumatori.



Renzo Lupatin










venerdì 13 maggio 2022

Eurosostenibilità – La valutazione dei criteri ESG nella finanza etica e sostenibile – L'impegno di Laura Panizutti, consulente finanziaria e patrimoniale

 

 






l progetto Eurosostenibilità affronta nel 2022 i temi della sostenibilità nel mondo della finanza.

Partner di informazione di Borghi d'Europa in questo viaggio è la consulente finanziaria e patrimoniale Laura Panizutti di Conegliano.


Intervenendo ad un incontro di informazione del progetto Eurosostenibilità nella Pedemontana del Grappa,Laura Panizutti ha affrontato i temi della 'Valutzione dei crirei ESG'.

"I criteri ESG descrivono un’azienda secondo parametri non finanziari, valorizzandone la portata sociale e ambientale. Un’impresa non è solo di manager e azionisti ma fa parte di una comunità e di un territorio. Essere sostenibile è un investimento che crea un circolo virtuoso tra crescita economica e fare del bene alle persone e al pianeta."

I criteri ESG (environmental, social and governance) sono criteri di valutazione dell’impegno di un’azienda secondo tre dimensioni – ambientale, sociale e di governance –, che danno la misura di quanto essa sia sostenibile e responsabile.


I principi ESG sono parametri extra-finanziari che si aggiungono ai “classici” parametri economici, aumentando così le informazioni disponibili per formulare un giudizio sull’azienda. Per gli investitori i criteri ESG – o meglio gli score e rating ESG – servono anche a valutarne la solidità in termini, appunto, di investimento. Si parla infatti di finanza sostenibile quando, oltre agli obiettivi economici, vengono tenuti in considerazione anche quelli ambientali e sociali.


Un’impresa sostenibile e responsabile quindi è attenta al fattore ambientale se riduce le emissioni di gas serra; è efficiente nell’uso di energia e risorse naturali (acqua, materie prime, foreste…); non inquina; tutela la biodiversità etc. Il valore dato al fattore sociale si concretizza, ad esempio, nella qualità dell’ambiente di lavoro e della catena di fornitura; nello sviluppo delle risorse umane; nell’attenzione alla parità di genere, alla diversità e all’inclusione; nel farsi carico della responsabilità sociale d’impresa in senso ampio.


Il terzo fattore ESG – la governance dell’azienda – riguarda l’etica e la trasparenza; le policy e le procedure di controllo; nel caso delle società per azioni i diritti degli azionisti, la composizione, l’indipendenza e la remunerazione del consiglio di amministrazione etc."

Laura Panizutti è intervenuta nel corso di un incontro nella Pedemontana del Grappa, in occasione del lancio del Percorso Internazionale Strada Europei dei Formaggi.

" La Pedemontana del Grappa – ha osservato Renzo Lupatin-, propone delle eccellenze casearie di valore.Il Formaggio Morlacco ha crosta rigata appena percettibile da fresco, mentre con la stagionatura assume maggiore consistenza e vivacità di colore: da paglierino ad aranciato. Il profumo è marcato, latteo, acidulo con note erbacee. L'aroma e il gusto sono intensi con sentori aromatici. E' il formaggio tipico del Monte Grappa. La denominazione sembra derivare dalla popolazione dei Morlacchi, pastori di origine dalmata, che qui si stanziarono attorno al 1200. Il Formaggio Bastardo,una autentica prelibatezza di antica tradizione, è prodotto esclusivamente con il buon latte degli alpeggi del Massiccio del Grappa. Ha crosta rigata, asciutta e pulita, pasta semidura, granulosa con il protrarsi dell'invecchiamento. Il profumo è gradevole, sa di erbe, fiori e fieno.






giovedì 12 maggio 2022

Verona: aria di San Daniele


 


Si inizia a respirare l’aria di casa: San Daniele è ancora lontano, ma la visione della corona alpina sembra familiare, anche se qui non si sente l’aria di casa con le brezze provenienti dal mare. Anche il dialetto veneto, suona in qualche modo familiare! Potenza della Serenissima!


Guardando a Nord di Verona: le Alpi

Perfino per quanto riguarda la cucina c’è un’affinità, particolarmente relativamente al prosciutto. Siamo qui infatti in terra di Prosciutto Veneto, anch’esso Dop; ci troviamo dunque in casa di esperti, ma il San Daniele non teme confronti!

Non si tratta infatti di stabilire quale sia il migliore, dato che sono ambedue eccellenti, ma di conoscerne le sottili differenze, che fanno preferire l’uno o l’altro, secondo i gusti.

Nei giorni dal 15 al 18 maggio, ciascuno potrà degustare il San Daniele, scoprendone le caratteristiche differenti da quello locale, nei seguenti esercizi:

Si tratta di locali assai diversi, in grado di accontentare qualsiasi tipo di pubblico ed ideali per una serena degustazione del Prosciutto di San Daniele: il Romeo, un bistrot dallo stile esotico, con, al piano superiore, un fornitissimo cocktail bar; il San Lorenzo, con una ricchissima enoteca , La Tradision, tipica osteria di una volta, in cui degustare salumi e formaggi, accompagnati dal buon vino del territorio ed infine la cucina del Via Fama Café, all’interno della storica “Corte Sgarzerie”.

Ognuno potrà dunque scegliere la cornice preferita, in cui degustare il San Daniele. Dopo l’assaggio ognuno potrà dire il proprio giudizio, che certamente sarà positivo per ambedue i contendenti, che rappresentano il meglio della produzione alimentare italiana e potranno essere piacevolmente accompagnati dai meravigliosi vini veronesi.

Gianluigi Pagano

martedì 10 maggio 2022

Eurosostenibilità - Sostenibilità ambientale nelle aziende: cosa cambia dopo il Covid? - La selezione informativa di Konsum srl

 


 

https://sustainabilityaward.it/sostenibilita-ambientale-nelle-aziende-cosa-cambia-dopo-il-covid/

Continua l'impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità

Un noto aforisma di Albert Einstein recita “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi” e la recente pandemia globale può costituire un’importante occasione per apportare un significativo cambiamento nelle abitudini personali e aziendali orientandole verso un grado crescente di sostenibilità. Le imprese, in particolar modo, possono unire il momento della ripartenza post pandemica con l’introduzione di nuove modalità operative che consentono di rendere il proprio passaggio sulla Terra il meno impattante possibile.



Pandemia e sostenibilità

La singolare convergenza storica, economica e sociale che si è verificata negli ultimi due anni ha fatto sì che l’emergenza sanitaria e il tema della sostenibilità si incrociassero in maniera inesorabile.

È trascorso poco più di un anno da quando Greta Thunberg ha portato all’attenzione mediatica l’importanza del tema del cambiamento climatico e dall’Agenda ONU 2030: questa, in particolare, si rivela un punto di partenza molto importante per gli imprenditori che devono fare proprio un nuovo modo di fare impresa, affiancando al tradizionale concetto di sostenibilità economica quello di sostenibilità ambientale.Tuttavia, è opportuno sottolineare come la pandemia globale abbia avuto delle ripercussioni negative non solo sul tessuto economico delle aziende, ma anche sugli investimenti e i cambiamenti aziendali in tema di sostenibilità aziendale.


Per avere un quadro complessivo delle conseguenze della pandemia sull’economia mondiale è possibile partire dalle informazioni fornite dallo studio “Global ESG Equity Strategy – Beyond the Pandemic: The Green-Shaped Recovery” di Credit Suisse (Settembre 2020). Secondo l’analisi, si sono verificate delle forti ripercussioni sulla crescita economica dei mercati dei paesi sviluppati: basti pensare al profondo calo del PIL -9,8% negli Stati Uniti nel secondo quadrimestre dell’anno, il -12,1% nell’Eurozona e oltre -20% nel Regno Unito. Se si possono registrare analoghe conseguenze nei Paesi in via di sviluppo, bisogna al tempo stesso sottolineare il forte rimbalzo del PIL cinese che ha registrato +11,5% nel secondo trimestre.


Verso una ripresa green

Di pari passo, è cresciuta anche la consapevolezza che i quasi 10 trilioni di dollari introdotti nel mercato durante la pandemia devono concretizzarsi in programmi di ripartenza che accompagnino l’economia globale verso un nuovo paradigma di crescita e che attutiscano gli impatti di lungo termine degli eventi del 2020. Al tempo stesso, si assiste alla necessità sempre più forte di affrontare le sfide del cambiamento climatico a lungo termine. Di conseguenza, è interessante notare come le politiche di sostenibilità ambientale siano diventate una parte sostanziale e crescente dei programmi di recupero annunciati; in questa prospettiva sembra che si sti delineamento un paradigma di ripresa verde.

Su questo tema un’analisi di Heidi Garrett-Peltier (docente del Political Economy Research Institute dell’Università del Massachusetts) suggerisce che gli investimenti nell’ambito delle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica potrebbero essere tre volte più efficaci in termini di creazione di posti di lavoro nella fase di costruzione rispetto agli investimenti nelle aree tradizionali a combustibili fossili. Analogamente, IRENA (International Renewable Energy Agency) stima che entro il 2050 l’industria mondiale delle energie rinnovabili potrebbe offrire quasi 42 milioni di posti di lavoro, quadruplicando quelli attuali.

L’onda verde post Covid

Secondo quanto stimato dall’analisi condotta da Credit Suisse, l’onda verde annunciata dai governi di tutto il mondo in concomitanza con la ripresa post covid-19 avrebbe raggiunto un volume d’affari pari a 1,71 trilioni di dollari e, in prospettiva, potrebbe raggiungere i 5 trilioni di dollari. È opportuno sottolineare che questi dati fanno riferimento unicamente alla spesa pubblica (o federale nel caso degli Stati Uniti) e non includono gli investimenti dei privati e dei locali che contribuiscono in maniera sostanziale agli investimenti green.

Tra i principali destinatari di questi fondi ci sono:

trasporti e infrastrutture: 308,53 miliardi di dollari; in particolare ai veicoli elettrici sono destinati 243,56 miliardi di dollari.

transizione energetica: 183,21 miliardi; in particolare alle energie rinnovabili sono destinati 106,02 di dollari.

efficienza energetica ed economia circolare: 44,74 miliardi di dollari.

Tuttavia, è interessante notare che 1,1 trilioni di dollari di finanziamenti verdi devono ancora essere assegnati a mercati finali specifici.


Trasporti e infrastrutture

Ad oggi sono quasi 309 miliardi di dollari i fondi destinati dai governi allo sviluppo verde post Covid del settore dei trasporti e delle relative infrastrutture. Tale importanza è giustificata dal fatto che questo settore rappresenta il 55% del consumo mondiale di petrolio ed è responsabile del 22% delle emissioni di anidride carbonica mondiale. Di conseguenza, le principali sfide che questo settore deve fronteggiare sono:

favorire il cambiamento di abitudini dei consumatori, disincentivando l’impiego dell’auto a favore del trasporto pubblico, dell’utilizzo di biciclette o mezzi elettrici;

ottimizzare l’efficienza energetica dei trasporti esistenti;

investire per migliorare le reti dei trasporti dal punto di vista della sostenibilità ambientale.


L’importanza della transizione energetica

Secondo quanto stabilito dall’Agenda ONU 2050, la decarbonizzazione è uno degli obiettivi principali da raggiungere per poter contenere le conseguenze negative del cambiamento climatico. Su questo tema l’AIE prevede che le emissioni globali di carbonio nel settore energetico diminuiranno del 70%, anche se – di pari passo – crescerà la generazione di energia elettrica del +46% dal 2018 al 2040.

Tra le rinnovabili che condurranno il cambiamento c’è il mix perfetto tra energia eolica e solare che, insieme saranno in grado di coprire la generazione del 40% dell’elettricità entro il 2040. Su questi dati incoraggianti bisogna considerare le conseguenze del COVID che si stima possa comportare un calo del 10% degli investimenti rinnovabili e spostando gli obiettivi in un’ottica di più lungo termine.



Economia circolare

L’economia circolare è una componente fondamentale per poter raggiungere gli obiettivi proposti dall’Agenda ONU 2030 dal momento che è improbabile che la transizione energetica e le misure di efficientamento energetico possano essere sufficienti. Su questo tema la ricerca della Ellen Macarthur Foundation sottolinea che quasi la metà delle emissioni generate dalla produzione di cemento, alluminio, plastica e dell’industria food possono essere ammortizzate grazie alle soluzioni strategiche dell’economia circolare; allo stesso tempo è possibile raggiungere alcuni obiettivi secondari come la riduzione, il recupero e la sostituzione dei prodotti in plastica.

In contesto così variegato e composito come quello attuale, le aziende sapranno cogliere la sfida di rendere più sostenibile la propria filiera produttiva dal punto di vista ambientale, sociale e della governance?



        

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La Via dei Norcini – Un viaggio del gusto nelle Marche, accompagnati dal Salumificio Spader

 


Nel viaggio del gusto de La Via dei Norcini, eccoci giunti nelle Marche.
“ E’ impossibile dimenticare – ci racconta Emanuele Spader-, che le Marche sono la terra del Prosciutto di Carpegna e del Prosciutto di Fabriano. Mentre il Prosciutto di Carpegna DOP è lavorato a mano e affonda le sue radici nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, tra le verdi colline del Montefeltro, il Salame di Fabriano può essere prodotto solo con una lavorazione a mano, escludendo quindi la produzione industriale: si fa solo con carni scelte di prosciutto e con il fiocco di spalla, tagli magri arricchiti con inserti di lardello, ovvero piccoli quadratini di lardo preso sotto la cotenna (nella zona dorsale del maiale). Un’altra caratteristica fondamentale è che il maiale deve essere allevato nel territorio fabrianese e che lo stesso deve seguire un’alimentazione specifica come da disciplinare. “

Dalla Salumeria Vito di Macerata (25 anni di storia di Vito Carbonari e della sua famiglia), ci arriva poi la segnalazione del prosciutto crudo dei F.lli Bartoli.
Il Prosciutto Antica Salata dei F.lli Bartoli è prodotto con suini 100% Marchigiani, lavorati secondo l’antica tradizione, con una salatura pronunciata in modo da rendere al prosciutto un gusto unico, tipico delle nostre campagne.


“Coscia di peso importante, da 13 a 18 Kg, giusta di grasso, appesa per il nervetto abilmente intrecciato. Messa sotto sale per 7 giorni, poi massaggiata e messa di nuovo sotto sale per altri 14 giorni. Una volta dissalati, i prosciutti più piccoli vengono appesi mentre i più grandi vengono pressati per una settimana. Dopo un periodo i sosta di 100 giorni, vengono lavati, asciugati e toelettati. Al settimo mese sono sottoposti a un trattamento con sugna e posti nella cella di stagionatura. A 12 mesi i prosciutti sono di nuovo stuccai e sottoposti ad accurata selezione; infatti solo i migliori passano ad un ambiente fresco naturale fino a 24 mesi. A quel punto i nostri gioielli, sodi e saporiti, ideali per il taglio al coltello, sono offerti ai consumatori più raffinati.”


Emanuele Spader propone in questo viaggio il suo Prosciutto Cotto alla Fiamma.
Il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, è un prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.
“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d’Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”
Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.
“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caratteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”

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venerdì 6 maggio 2022

Eurovinum - A Bertinoro, la Cantina Giovanna Madonia


 

Nel 2019 la rete internazionale Borghi d'Europa presentava a Milano nella sede del Parlamento Europeo, il progetto di 10 Percorsi Internazionali.

Fra questi Eurovinum,il Paesaggio della Vite e del vino, itinerario finalizzato alla scoperta dei contenuti storici e culturali che si ‘nascondono’ dietro la produzione del vino.

Nel dicembre dello stesso anno il Consorzio Vini di Romagna organizzava a Milano un Banco di Degustazione presso The Westin Palace Hotel (Vini ad arte on the road Albana e Sangiovese Un racconto di Romagna).

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa erano intervenuti per degustare e conoscere le aziende, al fine di approfondire il capitolo del Sangiovese.

Oggi quel viaggio del gusto viene ripreso, con le note di informazione tracciate dai giornalisti, note di informazione che costituiscono la base per l'inserimento delle aziende nel Percorso Internazionale Eurovinum.




Siamo nel cuore della Romagna : l'azienda di Giovanna Madonia si estende per circa 14 ettari

proprio sulle pendici della splendida collina di Montemaggio, a Bertinoro.

“ Qui – ci racconta Giovanna-,a partire dal 1992, dopo un attento studio clonale,ad un'altezza tra 200 e 350 metri s.l.m. Abbiamo piantato i nostri vigneti, tutti ad alta intensità d'impianto, circa 7000

piante per ettaro,bassa resa per ceppo,con l'ideale esposizione a sud-ovest. E qui i nostri vigneti hanno trovato una terra ed un clima invidiabile,intervallati come sono da ulivi e da macchie di bosco,i cui profumi si fondono con quelli che giungono dal mare.E la dolcenzza del paesaggio si riversa tutto nella dolcezza dell'uva,”


Il Sangiovese viene declinato in tre versioni : Tenentino (Forlì Sangiovese IGT), Fermavento (Sangiovese di Romagna DOC Superiore) e Ombroso ( Sangiovese di Romagna DOC Superiore Riserva).

Tutti questi vini verranno degustati nelle tappe che il Percorso Internazionale Eurovinum realizzerà.

Nel corso del 2022 e del 2023.

Un gruppo di giornalisti italiani e non, racconterà con linguaggio multimediale l'esperienza dell'incontro con i vini di Giovanna Madonia.



La Storia

Poco dopo la fine della guerra mio nonno Pietro acquistò una vasta proprietà a Bertinoro che comprendeva, come ogni podere di questo nostro territorio così vocato, tre ettari di vigneto coltivati a sangiovese e albana. Il terreno era ottimo e l’uva eccellente ma ogni tanto alcune piante si seccavano e lui, in quel piccolo spazio che si creava, da buon siciliano nostalgico della sua terra d’origine, felice piantava subito un ulivo. Il suo sogno era avere un grande uliveto.

Ma ho spezzato il suo sogno, irrimediabilmente. Nel 1992 ho ripiantato tutte le vigne, le ho anche estese con la testardaggine che ha aiutato a superare tante complicazioni: volevo assolutamente produrre grandi vini. E la difficoltà più grande è stata inquadrare, nei geometrici filari delle piccole viti ad alberello che andavo piantando, tutti quegli ulivi sparpagliati. Le file risultavano a volte più larghe a volte più strette, qualcuna perfino interrotta, ma li ho mantenuti tutti per decenni.

Adesso l’azienda comprende circa 14 ettari di vigneto che continuo a coltivare con rigore e passione affiancata dalle mie quattro figlie, soprattutto da Miranda, con la quale produco tante bottiglie di sangiovese e di albana e … poco poco olio.


Giovanna Madonia





lunedì 2 maggio 2022

La Via dei Norcini – La storia del Salumificio Da Pian incontra la Storia

 

 




La nostra storia - raccontano Maura e Luciano-, inizia con i luganegheri veneziani, ovvero una 



corporazione di botteghe di macellai che operavano a Venezia nel 1700. Depositari dei segreti nell’arte 



della preparazione delle carni suine, tramandati di padre in figlio fino alla famiglia Da Pian, che 



dal 1868 



produce salumi e prelibatezze della tradizione. Oggi siamo alla quarta generazione, siamo sempre al 



centro della marca trevigiana, terra ricca di tradizioni, legate al mondo naturale di vivere in campagna. “



Il valore centrale dell’azienda rimane il rispetto delle tradizione, anche se con l’uso di 



metodi moderni. 



Le nostre tecniche di produzione sono in continuo aggiornamento e la qualità è tracciabile in ogni fase 



della produzione. Questa è garantita dalla scelta di allevamenti selezionati nel nostro territorio e 



lavorati  secondo le ricette tipiche. Controlliamo tutta la filiera produttiva, dalla lavorazione iniziale 



della carne. “



Dalla porchetta trevigiana, agli arrosti, dalle sopresse alle pancette. una gamma completa di delizie, 



che 



non sono passate inosservate ai palati dei giornalisti.



Così quando Riccardo, nume tutelare della Caffetteria Goppion di Vittorio Veneto, si è letteralmente 



inventato gli anteprima di informazione di Qualità Vo cercando ( né pranzi veloci né pranzi),per far 



incontrare mondo dell'informazione e mondo degli artigiani del gusto, l'invito al Salumificio Da Pian è 



stato del tutto automatico.



Assaggi, degustazioni, filò libero, buoni vini italiani e non : tutto questo nella convivialità più 



autentica.



Ottima occasione, oltre tutto, per inserire il Salumificio Da Pian nel Percorso Internazionale La Via dei 



Norcini. La storia dei luganegheri sembra ritornare....