L'Ente Turistico di Osijek è stato invitato a partecipare alle
iniziative di informazione della rete dei borghi europei del gusto.Una
delegazione del segretariato internazionale incontrerà i rappresentanti
della Città nella prima settimana del mese di dicembre.
Osijek (in ungherese Eszék, in tedesco Esseg) è il capoluogo della
regione di Osijek e della Baranja, sede universitaria. È situata a 90 m
s.l.m. sulla sponda sud della Drava.
Con suoi 128.095 abitanti, Osijek è la quarta città della Croazia.
Fu insediamento militare romano a partire dalla prima metà del I
secolo sotto la dinastia giulio-claudia. Qui risiedette l'unità
ausiliaria romana dell'Ala II Hispaniorum Aravacorum, sostituita sotto i
Flavi con la cohors II Alpinorum equitata, che qui rimase fino a
Traiano.
Il nome latino dell'antico insediamento romano era Mursa, divenuta sotto Adriano colonia romana.
La città è stata pesantemente coinvolta nella guerra in Croazia dal
1991 al 1995 e nei bombardamenti che hanno colpito varie zone della
città dall'agosto 1991 al giugno 1992 . Finita la guerra, è iniziata una
opera di ampia ricostruzione e di restauro del patrimonio storico -
architettonico della città .
giovedì 26 novembre 2015
venerdì 6 novembre 2015
Associazione "Guide di Marca" partecipa al progetto Comunicare per Esistere
Vogliamo visitare le ricchezze del nostro paese con una guida competente e che ci coinvolga?
Non dobbiamo far altro che contattare l'Associazione "Guide di Marca".
L'Associazione è nata nel 2003, ed è la prima associazione della Regione Veneto con sede a Conegliano.
Per farne parte, bisogna essere guide turistiche o essere laureati nel settore del Turismo ed avere una buona conoscenza delle lingue .
L'Associazione crea degli degli itinerari nel territorio, privilegiando le Ville Venete e i musei.
Proprio alcuni giorni orsono è stato organizzato un trekking urbano alla scoperta della città di Coneglaino.
L'associazione collabora con diverse città della Marca: Treviso, Vittorio Veneto,
Asolo, Oderzo e Valdobbiadene.
Non possiamo che affidarci a loro, per rendere una visita guidata una vera e propria avventura.
Non dobbiamo far altro che contattare l'Associazione "Guide di Marca".
L'Associazione è nata nel 2003, ed è la prima associazione della Regione Veneto con sede a Conegliano.
Per farne parte, bisogna essere guide turistiche o essere laureati nel settore del Turismo ed avere una buona conoscenza delle lingue .
L'Associazione crea degli degli itinerari nel territorio, privilegiando le Ville Venete e i musei.
Proprio alcuni giorni orsono è stato organizzato un trekking urbano alla scoperta della città di Coneglaino.
L'associazione collabora con diverse città della Marca: Treviso, Vittorio Veneto,
Asolo, Oderzo e Valdobbiadene.
Non possiamo che affidarci a loro, per rendere una visita guidata una vera e propria avventura.
giovedì 29 ottobre 2015
AGRICOLTURA BIOLOGICA: FA BENE ALL'UOMO, TUTELA L'AMBIENTE. La case history marchigiana, regione all'avanguardia.
La buona pratica della coltivazione biologica è essenziale per la
salvaguardia dell’ambiente. L’attività virtuosa degli agricoltori
biologici è basata sul rispetto della natura e dei suoi cicli naturali.
Questa cultura tutela il suolo, l’acqua, la biodiversità ed il paesaggio
con una corretta gestione della fertilità del suolo.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.
E’ quanto abbiamo appreso ai “Giovedì del Gusto” organizzati da Regione Marche sul Biologico.
Gli agricoltori biologici curano il suolo bilanciando la portata della loro azione tra ciò che apportano e quello che asportano, migliorando la sua fertilità sotto tutti gli aspetti.
Un principio generale indispensabile per l’agricoltura biologica è la difesa della biodiversità, con l’obiettivo di conservarla ed incrementarla poiché è la garanzia della sostenibilità ambientale di un processo produttivo. Particolare attenzione è data quindi anche alla conservazione delle specie animali e vegetali in via di estinzione.
Il biologico è quindi un invito quotidiano alla buona cucina ed al benessere. La pasta biologica è ottenuta con grani duri, un’essicazione lenta e a basse temperature per conservare tutte le proprietà nutritive del grano.
mercoledì 21 ottobre 2015
Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino
Uno
dei prodotti più diffusi e radicati nella Regione Marche è senza
dubbio il miele. Le Marche sono sempre state all’avanguardia
nell’apicoltura tanto che già alla fine dell’ottocento, il prof.
Alessandro Chiappetti realizzava l’arnia “di tipo marchigiano”
che consentiva, con misure standard di nido e melario, di eseguire
interventi di manutenzione e di allevamento con maggiore facilità
rispetto al passato.
La
Regione ha quindi valorizzato questa produzione con attività di
ricerca che si sono focalizzate principalmente sullo studio dei mieli
marchigiani ed hanno portato negli anni ad importanti risultati ai
fini della caratterizzazione, valorizzazione e promozione delle
produzioni locali, soprattutto con l’analisi sensoriale quale mezzo
fondamentale per la valutazione del prodotto.
Le
iniziative svolte sono tese a fornire sia un supporto tecnico
scientifico per gli apicoltori e per coloro che operano nel settore
alimentare, sia come utile strumento promozionale di collegamento tra
il mondo produttivo ed i consumatori.
Non
da ultima, l’interessante presentazione del settore apistico
marchigiano, realizzata presso lo showroom Elica di Milano, nel
contesto degli appuntamenti dei Giovedì
del Gusto.
Una
carrellata sulle varie tipologie di mieli, sulle loro caratteristiche
organolettiche, sulle peculiarità del gusto, dell’aroma, del
colore identificativo di zone di produzione e combinazioni di piante,
ha portato il pubblico presente alla scoperta di tipologie di miele
poco conosciute: miele di coriandolo, miele di girasole, miele di
erba medica, miele di sulla, miele di erba strega, miele di melata…..
Ognuna
con caratteristiche diverse e varie possibilità di abbinamento in
cucina per scoprire sapori ancora sconosciuti.
lunedì 19 ottobre 2015
FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata
Presso
lo Spazio Elica a Milano, un appuntamento dei “Giovedì del
Gusto”, firmati da Regione Marche, è stato dedicato alla
frutta marchigiana, ponendo l’accento sulle novità tra Biologico,
Biodiversità e Lotta integrata.
Infatti,
grazie alle favorevoli condizioni climatiche del sud delle Marche,
nel centro dell’Italia, le coltivazioni delle filiere fruttifere
hanno ottimi standard, sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo; tali caratteristiche permettono di garantire al
consumatore finale un prodotto di qualità superiore con maggiori
proprietà organolettiche ed officinali. La frutta prodotta è sicura
e sana, a residuo zero, senza diserbanti, senza concimi chimici,
senza alcun tipo di antiparassitari di origine chimica.
Grazie
a questa particolare attenzione, anche la frutta da tre anni a questa
parte è dunque certificata QM, una novità recente, ma molto
significativa. Le due filiere più importanti sono la pesca della
Valdaso, come pure la pesca di Montelabbate, ma altre piccole
produzioni sono presenti nella zona del Conero, con ottime
prospettive. Ora la certificazione Qm si estende al prodotto pronto
al consumo, “prêt
a manger”,
garantendo il consumatore che può rintracciare il luogo di
produzione, risalendo proprio all’azienda, che può anche decidere
di visitare, rendendosi conto di persona di cosa mangia,
coerentemente con il detto “dal campo alla tavola”.
mercoledì 14 ottobre 2015
DALLA TRADIZIONE IL FUTURO. Alla scoperta della Biodiversità agraria con gli Agricoltori Custodi
Nell’ambito degli incontri “I Giovedì del Gusto” realizzati da
Regione Marche in occasione di Expo, è stata presentata la figura
dell’Agricoltore Custode, riconosciuta dalla Regione Marche nel 2003
nell’ambito della “tutela delle risorse genetiche animali e vegetali del
territorio marchigiano”.
Gli Agricoltori Custodi rappresentano una rete di produttori che si impegna a coltivare i materiali erbacei seguendo il disciplinare di produzione. Oggi, in occasione di Expo e anche grazie al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche, è possibile conoscere meglio questa figura e, soprattutto, è possibile capire cosa una terra naturalmente ricca e ben coltivata possa offrire in termini di produzione agricola.
Ecco quindi che durante l’incontro abbiamo potuto degustare il Carciofo jesino, abilmente conservato sott’olio, la crema di cappero rupestre spalmata su ottimi crostini di pane casereccio, la polenta realizzata con l’antico mais ottofile, la marmellata di lamponi con anice verde, le superbe fave di Fratterosa condite con olio monovarietale ed i crostini con crema di carciofo di Montelupone.
Tutte specialità sapientemente presentate dagli Agricoltori Custodi, che proteggono piccole produzioni da sostenere, territori da valorizzare, lavorazioni da riscoprire e tramandare, mestieri del cibo da recuperare e da trasferire alle giovani generazioni.
Lascia un commento
Gli Agricoltori Custodi rappresentano una rete di produttori che si impegna a coltivare i materiali erbacei seguendo il disciplinare di produzione. Oggi, in occasione di Expo e anche grazie al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche, è possibile conoscere meglio questa figura e, soprattutto, è possibile capire cosa una terra naturalmente ricca e ben coltivata possa offrire in termini di produzione agricola.
Ecco quindi che durante l’incontro abbiamo potuto degustare il Carciofo jesino, abilmente conservato sott’olio, la crema di cappero rupestre spalmata su ottimi crostini di pane casereccio, la polenta realizzata con l’antico mais ottofile, la marmellata di lamponi con anice verde, le superbe fave di Fratterosa condite con olio monovarietale ed i crostini con crema di carciofo di Montelupone.
Tutte specialità sapientemente presentate dagli Agricoltori Custodi, che proteggono piccole produzioni da sostenere, territori da valorizzare, lavorazioni da riscoprire e tramandare, mestieri del cibo da recuperare e da trasferire alle giovani generazioni.
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mercoledì 5 agosto 2015
Il progetto Collinando sceglie la propria sede operativa presso l'Agriturismo Moro Barel a Confin di Vittorio Veneto
A Laboratorio Europa, nelle colline di Susegana, si erano incontrati i borghi dell'Azione Collinando,
nel quadro delle iniziative di informazione del progetto 'Comunicare per Esistere 2015', promosso dalla rete dei borghi europei del gusto e dall'associazione l'Altratavola.
La buona cucina della Trattoria da Checco a Colfosco di Susegana (giusto sul Colle della Tombola) aveva sottolineato l'evento.
I Colli Bolognesi sono la classica meta per una gita fuori porta con sosta in trattoria, complici anche gli ottimi vini. Nelle guide turistiche se ne parla per i numerosi elementi d’interesse tra arte e storia.
A un tiro di schioppo dalla città ci si ritrova immersi nella pace della campagna e non importa quale sia la stagione per restarne incantati; per la buona tavola ci sono trattorie e agriturismi a tenere alta la tradizione della cucina bolognese; quanto ai vini, basti citare il Pignoletto, assurto alle migliori quotazioni enologiche, capofila di una produzione di prim’ordine; non manca una sorpresa, il tartufo bianco di Savigno, con tutto quello che ne può conseguire in fatto di soddisfazioni gastronomiche. Per mettersi la coscienza in pace i Colli offrono anche belle opportunità di turismo culturale.
Monselice e i Colli Euganei sono stati inseriti nel circuito, dopo l'ultima visita gustosa di Bruno Sganga (giornalista ed enogastronomo, ideatore e conduttore delle trasmissioni televisive La verità nel piatto e Millanta), e la tappa all'Osteria La Campana.
San Marino ha 'raccontato', grazie all'intervento di un giornalista romagnolo doc, le proprie eccellenze enogastronomiche.
Il Collio Sloveno (Brda), dopo una visita dei comunicatori e giornalisti della rete dei borghi europei del gusto, si è presentato con la cartella stampa curata direttamente dall'Ente Turistico di Brda.
L'Ente del Turismo di Buje (Croazia) ha accompagnato gli incontri proponendo il moscato di Momiano, sede, in novembre, di una festa internazionale di San Martino.
Il Consorzio Turistico Terre Ciociare ha raccontato le eccellenze di un territorio benedetto, mentre
la Sicilia si è presentata con le colline di Enna.
Vi sono alcuni tratti comuni a tutte le esperienze : fin dall’antichità le colline sono sempre state abitate. Il clima favorevole e i dolci pendii favoriscono l’agricoltura e l’allevamento. Ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di bovini al nord, ovini e caprini al centro e al sud. Il turismo è assai sviluppato grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche e ai numerosi centri storici che sorgono in molti paesi collinari. Oggi molti italiani ed europei trascorrono momenti di relax in agriturismi: casolari immersi nella natura che offrono cibi e specialità della zona.
L’agricoltura è molto sviluppata: olivi, viti, alberi da frutto e cereali sono molto apprezzati anche all’estero. Per poter coltivare anche sui pendii più ripidi, l’uomo ha costruito terrazzamenti: gradoni rinforzati con muretti di pietra.
Il circuito Collinando ha eletto la propria sede operativa presso l'Agriturismo Moro Barel di Confin di Vittorio Veneto, che ospiterà gli anteprima di informazione di Comunicare Per Esistere, Stati generali della Comunicazione Territoriale, che si terranno in Istria, in settembre.
nel quadro delle iniziative di informazione del progetto 'Comunicare per Esistere 2015', promosso dalla rete dei borghi europei del gusto e dall'associazione l'Altratavola.
La buona cucina della Trattoria da Checco a Colfosco di Susegana (giusto sul Colle della Tombola) aveva sottolineato l'evento.
I Colli Bolognesi sono la classica meta per una gita fuori porta con sosta in trattoria, complici anche gli ottimi vini. Nelle guide turistiche se ne parla per i numerosi elementi d’interesse tra arte e storia.
A un tiro di schioppo dalla città ci si ritrova immersi nella pace della campagna e non importa quale sia la stagione per restarne incantati; per la buona tavola ci sono trattorie e agriturismi a tenere alta la tradizione della cucina bolognese; quanto ai vini, basti citare il Pignoletto, assurto alle migliori quotazioni enologiche, capofila di una produzione di prim’ordine; non manca una sorpresa, il tartufo bianco di Savigno, con tutto quello che ne può conseguire in fatto di soddisfazioni gastronomiche. Per mettersi la coscienza in pace i Colli offrono anche belle opportunità di turismo culturale.
Monselice e i Colli Euganei sono stati inseriti nel circuito, dopo l'ultima visita gustosa di Bruno Sganga (giornalista ed enogastronomo, ideatore e conduttore delle trasmissioni televisive La verità nel piatto e Millanta), e la tappa all'Osteria La Campana.
San Marino ha 'raccontato', grazie all'intervento di un giornalista romagnolo doc, le proprie eccellenze enogastronomiche.
Il Collio Sloveno (Brda), dopo una visita dei comunicatori e giornalisti della rete dei borghi europei del gusto, si è presentato con la cartella stampa curata direttamente dall'Ente Turistico di Brda.
L'Ente del Turismo di Buje (Croazia) ha accompagnato gli incontri proponendo il moscato di Momiano, sede, in novembre, di una festa internazionale di San Martino.
Il Consorzio Turistico Terre Ciociare ha raccontato le eccellenze di un territorio benedetto, mentre
la Sicilia si è presentata con le colline di Enna.
Vi sono alcuni tratti comuni a tutte le esperienze : fin dall’antichità le colline sono sempre state abitate. Il clima favorevole e i dolci pendii favoriscono l’agricoltura e l’allevamento. Ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di bovini al nord, ovini e caprini al centro e al sud. Il turismo è assai sviluppato grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche e ai numerosi centri storici che sorgono in molti paesi collinari. Oggi molti italiani ed europei trascorrono momenti di relax in agriturismi: casolari immersi nella natura che offrono cibi e specialità della zona.
L’agricoltura è molto sviluppata: olivi, viti, alberi da frutto e cereali sono molto apprezzati anche all’estero. Per poter coltivare anche sui pendii più ripidi, l’uomo ha costruito terrazzamenti: gradoni rinforzati con muretti di pietra.
Il circuito Collinando ha eletto la propria sede operativa presso l'Agriturismo Moro Barel di Confin di Vittorio Veneto, che ospiterà gli anteprima di informazione di Comunicare Per Esistere, Stati generali della Comunicazione Territoriale, che si terranno in Istria, in settembre.
giovedì 2 luglio 2015
La famiglia Roldo : l'eccellenza delle carni e non solo
Ci
ricordavamo, eccome, di un pastin del tutto personalizzato che 'i'
Roldo di Sospirolo ci avevano fatto assaggiare qualche anno orsono,
in una manifestazione a Belluno.
Così
quando i percorsi (del gusto e …. della vita), ci hanno riportato
in queste zone, per il progetto 'Comunicare
per Esistere 2015', promosso dalla rete dei borghi europei del gusto,
non potevamo esimerci da una visita curiosa.
Ebbene,
non dimentichiamoci che la famiglia è nell'arte da diverse
generazioni e che gestisce in quel di Sospirolo, un macello a norma
Cee.
Insomma
la carne, da queste parti, ha una storia completa, che parte dalle
stalle dei contadini, prosegue lungo la filiera, fino a giungere al
banco della macelleria di Bribano.
Un
percorso che i Roldo controllano in tutti i passaggi, per garantire
la qualità ai consumatori.
Una
visita alla macelleria-supermercato familiare di Bribano vi
convincerà che non stiamo facendo della banale pubblicità.
Qui
scopriamo che la professione antica si è evoluta, si è trasformata,
secondo uno stile gastronomico che previlegia pur sempre il dialogo
con il cliente e il consiglio sui diversi modi di utilizzare e
cucinare la carne.
“Oggi
la clientela è sempre più esigente. Se sino a vent’anni fa
dovevamo soprattutto lavorare sul disosso e sui tagli, ora i clienti
chiedono delle novità che nella maggior parte dei casi significano
nuovi prodotti trasformati. Passiamo giornate intere a preparare
hamburger di diversi gusti, involtini pronti alla cottura, salsiccia
di diverse tipologie e aromi. Ultimamente la domanda è anche sulla
carne già cotta : ecco allora che abbiamo aggiunto il reparto
gastronomia, per andare incontro alle nuove abitudini alimentari'.
Oltre
a saper usare bene coltelli e segaosso, il macellaio deve essere
capace in termini di comunicazione e di marketing, destreggiarsi tra
social network e siti internet, partecipare ad eventi e
manifestazioni, lottare contro una concorrenza spietata, fronteggiare
gli scandali alimentari che periodicamente affliggono il comparto,
rispondere ad un odio nei confronti degli operatori e i consumatori
della carne che non ha precedenti nella storia.
I
Roldo hanno saputo rispondere a queste sfide con la filosofia di
sempre : professionalità, metodo e tranquillità. La stessa
tranquillità che riescono ad infondere nella clientela.Basta passare
qualche minuto nel loro negozio per rendersene conto.
mercoledì 10 giugno 2015
La 'Notte Bianca' di Ticinowine il 12 giugno, nel Parco Gole della Breggia
Dopo il successo di
Cantine Aperteo, Ticinowine propone il 12 giugno 2015 presso la Torre
del Cemento all’interno del Parco Gole della Breggia a Morbio
Inferiore, la “Notte in bianco”, serata dedicata ai bianchi e
alle bollicine ticinesi con i vini rosati quali “Special Guest”.
Ticinowine invita a
degustare 69 etichette di vini bianchi, bollicine e rosati di
viticoltori ticinesi e una variazione di sfiziosi stuzzichini a base
di prodotti regionali.
Il Romano Jazz
Quartet & Elisa Lomazzi animerà l'evento con note "swinganti".
Il gruppo, fondato dal jazzista Ferdinando Romano, è formato da
giovani musicisti di talento provenienti da tutto il mondo. Le loro
diverse influenze creano una miscela unica di musica classica,
contemporanea e jazz. Proiezioni di video artistici contribuiranno a
rendere ancora più magica l'atmosfera dell'ex cementificio situato
in riva al fiume Breggia.
Una serata unica nel
suo genere!
Il Parco delle Gole
della Breggia è situato nelle Alpi calcaree meridionali svizzere,
verso la punta più meridionale del Ticino. L'intaglio erosivo del
fiume Breggia, lungo un tratto di un chilometro e mezzo allo sbocco
della Valle di Muggio, espone una tra le più rappresentative serie
stratigrafiche delle Alpi Meridionali.
Questi affioramenti
costituiscono un documento eccezionale che copre quasi
ininterrottamente gli avvenimenti geologici succedutisi nell'arco di
circa 100 milioni di anni, fra il Giurassico e il Terziario. Inoltre,
la sezione fra il Giurassico e il Cretaceo, esemplarmente
rappresentata nelle Gole della Breggia, è unica per completezza nel
suo genere in tutto l'arco alpino e costituisce un documento di
notevole interesse scientifico a livello mondiale. In poche località
della Svizzera esiste, su un territorio così ristretto, una serie
stratigrafica di simile lunghezza.
Inserendo le Gole in
un contesto più ampio, comprendente le formazioni triassiche del
Monte San Giorgio e quelle più recenti del Terziario e del
Quaternario dell'area di Chiasso - Novazzano - Balerna, si può
disporre di uno spaccato geologico quasi completo delle Alpi
meridionali che spazia dal Triassico al Presente. Le Gole della
Breggia sono iscritte nell’Inventario federale dei siti e dei
monumenti di importanza federale (IFP 1803) e nell’Inventario dei
geotopi di importanza nazionale.
giovedì 16 aprile 2015
La Pasta La Molisana a Laboratorio Europa – L'intervento della rete dei borghi europei del gusto all'Expo per conoscere e valorizzare il Molise
La
settimana dedicata al Molise durante l’Expo di Milano sarà quella
dal 17 al 23 luglio. In quei giorni la regione avrà uno spazio
espositivo particolare di 200 metri quadrati all’interno del
Padiglione Italia, un allestimento a parte rispetto allo stand
permanente (grande 40 metri quadrati, posizionato lungo il ‘Cardo
Nord’, e che rimarrà aperto per tutta la durata - sei mesi -
dell’Esposizione Universale). Il Molise punterà su due ‘percorsi’
in particolare dedicati al tartufo e al vino.
Il
progetto di informazione 'Comunicare per Esistere 2015', promosso
dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e
dall'Associazione L'Altratavola (fondata 22 anni orsono da un gruppo
di comunicatori e giornalisti, sotto il Patrocinio della rivista
L'Etichetta diretta da Luigi Veronelli), ha ospitato a Laboratorio
Europa la Pasta La Molisana.
La
Molisana è un'azienda che da oltre 100 anni opera nel settore della
pasta di semola a livello nazionale
e internazionale ma è sempre rimasta profondamente legata alla
regione di cui porta
il
nome nel marchio. E' dal Molise che attinge le materie prime del suo
prodotto: non solo l'acqua pura
ed incontaminata che sgorga dal promontorio del Matese, ma anche una
parte del grano proviene da questo territorio vocato da secoli alla
produzione cerealicola. Con l'intenzione di marcare il genius loci
che trasmette senso di appartenenza ad una tradizione, rispetto delle
regole produttive, competenza e passione, La Molisana ha inteso per
l'anno 2014-2015 valorizzare la Regione Molise, nel suo piano
strategico di comunicazione attraverso azioni di marketing
territoriale molto forte.
Laboratorio
Europa è un 'cenacolo' della comunicazione e della informazione
territoriale, che si svolge nei mesi di aprile e maggio 2015, nella
Sinistra Piave trevigiana, in collaborazione e sotto il Patrocinio
del Comune di Susegana.
Laboratorio
Europa diviene il punto di incontro di esperienze di borghi e
territori della rete dei Borghi Europei del Gusto, che stanno
sviluppando il progetto 'Comunicare per Esistere 2015', in occasione
dell'Expo.Gli incontri sono ad invito, per giornalisti e comunicatori
italiani e non, e conoscono la partecipazione di borghi e territori
poco conosciuti, invitati a presentare le proprie eccellenze
agro-alimentari, storiche culturali e ambientali.
L'obiettivo
del progetto 'Comunicare per esistere' è quello di 'informare chi
informa'.
Si
tratta, quindi, di conferenze stampa, che si concluderanno con la
degustazione di prodotti tipici delle località partner. La rassegna
si sviluppa grazie ad un lavoro autentico di interviste in diretta.
Lo staff di comunicazione è stato costituito da responsabili di
'reti', capaci di amplificare le informazioni ben oltre le singole
testate giornalistiche.
Dieci
regioni Italiane e dieci Paesi Europei raccontano L'Italia del buon e bello vivere di terre magari poco conosciute, ma
semplicemente eccezionali!
L'intervento
dei comunicatori e dei giornalisti di 'Comunicare per esistere 2015'
verrà realizzato in
luglio, nello spazio della Regione Molise, al fine di raccogliere
interviste e documentare così la
storia di una terra benedetta.
giovedì 26 marzo 2015
A Marcon, per la presentazione del percorso lungo lo Zero, per Comunicare per Esistere 2015
Elisa
Pasin in StoriAmestre così scrive :
“Dopo
un ripido e turbolento salto d’acqua lo Zero sembra “rasserenarsi”,
muovendosi pacato verso il borgo del Colmello, appartenente al Comune
di Marcon (provincia di Venezia). Giunge, quindi, a Marcon, dove,
rettilineo e anonimo, lambisce la chiesa di San Giorgio e si dirige
verso la frazione di Bonisiolo dov’è possibile ancora oggi
scorgere un vecchio mulino in disuso dal 1950 circa, anche se il
fiume in quel tratto è stato deviato tra il 1970 e il 1971.
Ponte
sullo Zero in via Zermanesa a Marcon.
Di
questo mulino restano, a testimonianza della sua funzionalità,
alcuni ruderi come l’arco sotto cui scorreva l’acqua del fiume.
Qui ho potuto constatare come il letto del fiume si allarghi e le sue
acque si facciano più tranquille e come cambi, anche se
parzialmente, la vegetazione che attornia i suoi argini che si
arricchisce di canne palustri.”
E
proprio a San Liberale di Marcon si svolge uno stage di informazione
presso l'Agriturismo Nonna Rina, per presentare il percorso de I
Mulini del Gusto, unità tematica del progetto 'Comunicare per
Esistere 2015',promosso dall'Associazione Internazionale Azione
Borghi Europei del gusto e dall'Associazione l'Altratavola.
Lo
Zero (Zero/'zɛro/ in veneto) è un fiume di risorgiva del Veneto.
Nasce
tra San Marco e Campigo, non lontano da Castelfranco Veneto. Scorre
attraverso la bassa provincia di Treviso (anche se un breve tratto
iniziale è sotto quella di Padova) procedendo grossomodo in
direzione sud-est; entra infine nella provincia di Venezia a Quarto
d'Altino e si getta nel Dese praticamente in corrispondenza della sua
foce nella Laguna Veneta poco a sud-est dell'odierna Altino. Durante
il suo corso, tocca gli abitati di Badoere, Zero Branco, Mogliano
Veneto e Marcon. Tra i vari canali e fossi che vi si immettono, il
principale è il rio Vernise, che affluisce da destra poco dopo il
centro di Zero Branco.
Il
nome, anticamente scritto Iarius, Iarus o Zayro, deriverebbe dal
personale di un colono romano (Darius e simili) a cui erano affidate
le terre circostanti. Originariamente sfociava nel Sile, ma dal 1532
il tratto finale fu modificato artificialmente, portando all'attuale
situazione.
Il
suo bacino idrografico ricadeva nelle competenze del consorzio di
bonifica Dese-Sile, di recente assorbito dal consorzio di bonifica
Acque Risorgive.
Mulini
Lo
sfruttamento delle sue acque permise la costruzione di numerosi
mulini sin dal medioevo, alcuni dei quali funzionarono a pale sino
agli anni sessanta del Novecento. La maggior parte di queste
strutture furono aperte a partire dalla metà del XVI secolo quando,
attraverso il canale artificiale di San Marco ed una roggia, fu
aumentata la portata del fiume sottraendo grosse quantitativi d'acqua
al Sile.
Sappiamo
che nel 1678 erano funzionanti lungo il percorso dello Zero otto
mulini, per un totale di diciassette ruote. I più antichi erano i
mulini "Contarini" di Levada e "Tiveron" di
Sant'Alberto, risalenti al Cinquecento. Quindi, scendendo verso la
foce, si incontravano il mulino di Sant'Alberto (1667, sempre dei
Contarini). Giunti a Zero Branco, si incontrava il mulino dei Grimani
(seconda metà del XVII secolo, ricostruito nel 1727). Poi il mulino
di Campocroce, il mulino del Terraglio a Mogliano (1663, appartenente
al medico Francesco Brachi). A Marcon si trovavano invece il mulino
dei Priuli, demolito nell'Ottocento, e il mulino Bonisiolo: già
proprietà delle monache di Santa Caterina di Venezia, ha funzionato
sino al 1970.
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